La Goulette è una piccola località portuale alle porte di Tunisi caratterizzata da uno scenario di vivace cosmopolitismo a partire da fine dell’ottocento, quando politiche tendenti a favorire l’immigrazione in Tunisia portarono coloni dall’Europa. In quel tempo, dall’Italia erano soprattutto i siciliani ad imbarcarsi, spesso clandestinamente, per raggiungere le coste tunisine; il contrario di quanto accade drammaticamente oggi.
I coloni stranieri nei decenni si integrarono, fondendo le proprie abitudini, tradizioni e solennità religiose a quelle dei tunisini ebrei e musulmani. Il rapido sviluppo di rapporti di amicizia, affari e matrimoni misti tra genti di diversi costumi e credo religioso ha ispirato racconti, canzoni e films.
Il repertorio dell’ensemble che prende il nome da questa località è costituito da rivisitazioni dei brani di origine magrebina, sefardita ed ebraica, canti sacri, d’amore e brani nuziali che videro impegnati insieme in quelle zone musicisti e cantanti musulmani, ebrei e cristiani.
Un progetto singolare che recupera melodie e testi più o meno antichi, sacri e profani, riproponendoli con sonorità anche inedite. Così strumenti che caratterizzano varie aree geografiche ed epoche storiche si intrecciano come le voci che raccontano le loro storie nei rispettivi idiomi; la viola da gamba, figlia del rabab arabo, interagisce con l’oud, strumenti elettrici moderni convivono con strumenti appartenenti alla tradizione popolare italiana e con percussioni provenienti da tutta l’area del Mediterraneo.
Paolo Rocca Clarinetti, ciaramelle
Ziad Trabelsi Oud, voce
Fabrizio Cardosa Viola da gamba, basso, arrangiamenti
Fiore Benigni Organetto
Gabriele Gagliarini Percussioni
Lee Colbert Voce